Rettore e Ditonellapiaga si sono incontrate oggi in conferenza stampa. Le due cantanti si sono messe a confronto nel presentare la canzone “Chimica”, in gara al prossimo Festival di Sanremo.
Donatella parla di un’esibizione che sarà puro spettacolo, una botta di energia. Definisce la coppia come la più spudorata del Festival.
Ditonellapiaga (Margherita) racconta che il brano è nato la scorsa estate da una sessione in studio con due produttori. La canzone ha preso ispirazione da Rettore, dal suo piglio nello scrivere, ironico e simpatico. Le sonorità, invece, sono più vintage rispetto ai suoni che Margherita vive abitualmente.
Rettore è molto soddisfatta dell’orchestrazione del pezzo. Definisce Fabio Burian un bravo direttore d’orchestra, perché riesce a far suonare rock l’orchestra. Riesce a dare ai violini una pennellata ritmica. Il coro, al momento decimato, è fondamentale per entrambe le canzoni: “Chimica” e la cover di cui non si può rivelare il titolo.
Margherita racconta che la cover è una sorta di antenato di quello in gara. Anche la cover è un brano irriverente. Quello che invece può essere detto è quali cover sono state scartate. Rettore aveva pensato a: “Acido, acida” dei Prozac +, “Per colpa di chi” di Zucchero, “Musica ribelle” di Eugenio Finardi. Non la potrà eseguire al Festival, ma la inserirà nel suo album, in uscita in primavera.
Margherita avrebbe scelto “Ti voglio” di Ornella Vanoni o “Insieme a te sto bene” di Lucio Battisti.
In “Chimica” ci sono provocazione ed ironia. Per le donne è più difficile proporsi con questa modalità. Sembra che le donne certe cose non se le possano permettere. Secondo Rettore bisognerebbe abbattere questo muro.
Margherita, sempre parlando di “Chimica”, sottolinea che si tratta di un gioco di parole, di musica, un gioco linguistico. Viene percepita come trasgressione, ma in realtà è umorismo. Parlando della propria generazione, Ditonellapiaga la definisce più paritaria. Tutte le giovani artiste lottano insieme. Spera di non sentirsi più chiedere come ci si sente ad essere una cantautrice donna. Spera di poter sentire solo la domanda: “Come ci si sente ad essere una cantautrice?”.
Questo Festival viene già definito gender fluid. Rettore, parlando di nuova sensibilità per i diritti civili e libertà di essere se stessi, afferma di essere libera dentro. Ammette di risultare scomoda, a volte. Ma è fatta così, prendere o lasciare.
Margherita parla di libertà di essere felici. Definisce la propria generazione molto attenta. I diritti civili sono imprescindibili.
Molto tenera la conclusione della conferenza stampa. Rettore parla del suo rapporto amore/odio con la canzone “Amore stella”. Si mette a nudo e racconta che stava vivendo un periodo molto difficile della propria vita. Sua madre stava male e suo padre era in grosse difficoltà, perché non sapeva cosa fare. Rettore non aveva l’umore festivaliero. Reagiva male, da antipatica. Non sapeva prendere le misure. Voleva ritirarsi. L’ultima sera era uscita con gli occhi gonfi per il troppo piangere. Non poteva raccontare a tutti il suo dolore. I dolori si vivevano per conto proprio. “Quella canzone rimarrà sempre mia madre”.
Crediti: foto di Chiara Mirelli.
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