Situazione tipica da spot pubbliciario: ci svegliamo la mattina, fasciate da morbide lenzuola. I capelli perfetti, quasi fossimo appena uscite dal parrucchiere e il trucco senza il minimo accenno di sbavatura, da fare invidia ad un make up artist.
Ci sentiamo più leggere. Forse abbiamo perso qualche chilo. La crema che abbiamo usato è fantastica! Abbiamo dormito, la cellulite è scomparsa per far posto ad una definizione muscolare da Miss Fitness.
Dobbiamo subito inforcare gli occhiali da sole. Il dentifricio che usiamo ci ha donato una dentatura così bianca, da rendere il riflesso luminoso insopportabile ad occhi nudi.
Non abbiamo bisogno di truccarci né di pettinarci. Ci siamo alzate già pronte per uscire se non fosse per il particolare, per nulla trascurabile, che ci dobbiamo ancora lavare e minimamente vestire.
Il prodotto che usiamo per detergerci rende la pelle così morbida da confonderla con il cachemere.
Il profumo che abbiamo scelto ci catapulta – a seconda della fragranza – su una barca a farci baciare da un palestrato dal bianco costume o sul tetto di un grattacielo americano dove qualcuno – maschio e sempre molto bello – ci ha seguito, per perdersi per sempre nella scia del nostro profumo.
Non ci dobbiamo preoccupare di molto altro. L’acqua che beviamo ha già favorito la diuresi e lo yogurt che mangiamo altre tipologie di transiti che non possiamo citare, per non rompere l’incanto dell’idilliaca vita da spot che stiamo vivendo.
La nostra dimora è una casa bellissima, immersa nel verde. I nostri mariti sono sempre sorridenti e i nostri figli, scattanti, obbedienti e studiosi, ci parlano come se avessero ingoiato un dizionario o seguito un corso di buone maniere.
Non vediamo l’ora di andare al lavoro. È sempre bel tempo, l’auto funziona alla perfezione, il benzinaio ci fa il pieno di carburante, ci copre di regali e, quando ci allontaniamo, il suo viso si rabbuia. Sente già la nostra mancanza.
Mettiamo pure che piova a dirotto. Noi non ci bagneremo perché il nostro corpo e i nostri vestiti sono impermeabili. E se anche – ipotesi remota ma non improbabile – dovessimo avere l’influenza è ben poca cosa. Basta un’amica, una bevanda calda e di corsa al cinema, perché ogni malessere passa subito.
Le minestrine ci piacciono da morire, andiamo pazze per il caffè decaffeinato, per il tea deteinato e siamo certe che, dopo un facile baratto con il guardiano del Paradiso, non giungerà mai “la nostra ora”.
Balliamo il tango per strada, degustiamo la pizza su un ponte, beviamo un digestivo seduti nel bel mezzo di un incrocio nell’ora di punta senza suscitare l’altrui stupore.
Vita da spot! La trasposizione, in immagini, di ciò che è desiderabile. Ma la vita è adesso ed è un’altra.
Scrivimi!
patrizia.speroni@aruba.it