Quanto sono belle le borse delle donne, grandi, capienti, rassicuranti. Possono contenere tutto ciò che è utile e buona parte di ciò che è inutile. Sono un’ancora di salvezza per le legittime proprietarie e per chiunque possa avere un bisogno o una semplice, banalissima necessità.
Le borse sono lo specchio delle capacità organizzative della donna: ogni angolo ha una sua funzione precisa e può ospitare un’altrettanto precisa categoria di oggetti. Il contenuto è molto personale sia per la tipologia di ciò che vi si ripone, sia per il maggiore o minore ordine che regna al suo interno.
Il successo di una borsa è dettato dalla sua funzionalità: deve avere la capienza di una valigia, dimensioni umane ed essere al tempo stesso stilosa e modaiola. Mai regalare ad una donna borse piccole in cui anche un solo fazzoletto crea volume, occupa spazio vitale e provoca una crisi di nervi. Quella ideale non obbliga a rinunciare a qualcosa e consente di portare tutto con sé.
Solo la donna che la possiede può metterci mano. Chiunque osi farlo, se non preventivamente autorizzato, rischia l’amputazione delle mani.
Borse off limits soprattutto per la popolazione maschile. Gli uomini guardano, a volte stupiti, a volte rassegnati, la quantità inverosimile di oggetti che una borsa può contenere. A fronte della richiesta di reggere per un attimo la borsa alla sua compagna, l’uomo risponde con un prevedibile commento sulla sua pesantezza.
In casi – fortunatamente rari – uomini impreparati hanno rischiato la slogatura della spalla.
“La borsa di una donna è la sua segreta fonte di potere. Là dentro ci sono tanti segreti oscuri e pericolosi di cui noi poveri maschietti non dovremo sapere nulla”.
(dal film “Come farsi lasciare in 10 giorni“)
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