Patrizia Speroni
Leggimi

Il cantautore Niccolò Agliardi e il nuovo album “Da casa a casa”


Cantautore giovane e talentuoso, Niccolò Agliardi nasce e studia a Milano. Inizia a scrivere canzoni già durante gli anni del liceo, si laurea in Letteratura italiana all’Università statale di Milano (tesi su luoghi reali e immaginari nei testi di Francesco De Gregori) e, in quella stessa Università, tiene lezioni sulla canzone d’autore.

Per Niccolò si sono spese parole grosse – the next best thing – e quando il giornalismo istituzionale ricorre a questa espressione vuol dire, forse, che occorre fare attenzione.

Il secondo album di Agliardi si intitola “Da casa a casa”. Il titolo è emblematico di ciò che il cantautore dice del proprio lavoro: “una struttura circolare, un punto di partenza che è anche un punto di ritorno”.

C’è un filo comune che lega tra loro le dodici canzoni dell’album, l’attesa presentata nelle sue diverse forme.

Resteremo affascinati anche noi dal fascino delle sue parole in musica? Solo l’ascolto ce lo dirà.

DA CASA A CASA: fare ogni giorno lo stesso percorso, conoscerne ogni angolo e sfumatura crea un automatismo che, abbassando il livello di attenzione per il dove e il quando, favorisce la riflessione. Le parole non dette, i sentimenti provati e non espressi a pieno, quel chiedere scusa che soddisfa l’attesa si palesano nel tragitto da e di ritorno a casa.

UNA MONETA NEL MARE: l’espressione di un desiderio si accompagna alla semplicità di un gesto: il lancio di una moneta nel mare. Credere che il desiderio si possa realizzare motiva l’azione: credo, agisco, vivo, orientato positivamente verso ciò che sarà. E se anche non si vedesse il percorso da fare, sarà l’ostinazione a creare e indicare la via.

DANTE: singolare chiave di lettura della commedia dantesca, una storia furba che, facendo parlare tutti, tutti accontenta, in un’ottica di autocelebrazione dello scrivente. Beatrice, donna angelicata e tramite per arrivare al divino, è invece donna dalla precisa connotazione sessuale, personificazione dell’attesa di un amore terreno e carnale.

ASPETTO UNA DOMANDA: singolo di lancio dell’album. La difficoltà di comunicazione tra padre e figlio – accentuata dall’assenza materna – è descritta con grande tenerezza. Situazione di attesa di una comunicazione che non c’è, ben tradotta in parole. Toccante la chiusura della canzone: la comunicazione nasce timidamente, grazie ad un episodio di ordinaria quotidianità. Un risotto, mal cucinato da papà, può diventare perfetto. “Papà, è perfetto”, dice il figlio. Forse da qui si può cominciare a parlare.

L’AMORE PER CASO: è l’amore che non ti aspetti, quello che arriva quando ormai si è deciso di non attendere più. Quell’amore che sembra cadere dal cielo, tanto è inaspettato, ma che poi viene vissuto nella concretezza terrena. Ciò che è inatteso spiazza prepotentemente l’attesa e va difeso.

ALLEGRIA SORVEGLIATA: canzone che il cantautore ha scritto e canta con Simone Patrizi. È giocata sui contrasti. Protagonista l’Africa, un paese a cui entrambi i cantanti sono legati per la magia del paesaggio, per la solarità della gente, che vive in una terra ricca di fascino, terra in cui la vita e la morte non si spiegano. L’attesa è di chi, da lontano, aspetta un ritorno.

SECONDO TE?: riflessione che mira ad ottenere una risposta più da se stessi che dal confronto con l’altro. Ritorna l’elemento dell’attesa, un’attesa non soddisfatta, vuoi per ciò che gli altri si aspettano da noi, vuoi per ciò che ci aspettiamo da noi stessi. Il non essere come volevamo o come gli altri ci volevano. Il non aver detto tutto ciò che si doveva dire, nel modo in cui avremmo dovuto. Resta una domanda sospesa, alla ricerca di una risposta che non può essere il punto che chiude una frase.

CONTINUAMENTE: riflessione del cantautore su un amore dato e vissuto con pienezza. Un amore che ora passa al vaglio della memoria. Dopo lo sconvolgimento dell’abbandono, la serenità che scaturisce dalla consapevolezza di aver dato all’altro tutto l’amore possibile.

LA PANCHINA: la raffigurazione dell’attesa per eccellenza. Un’attesa che può durare una vita e la cui accettazione libera dalla commiserazione. La panchina come l’essere pronti a… Accade di tutto mentre si attende seduti sulla panchina e si diventa grandi. Questa crescita deve portare ad una elaborazione positiva dell’attesa e ad una doverosa attenzione per se stessi.

IL SENSO.2: è davvero necessario trovare un senso a tutto ciò che proviamo e viviamo? A volte le emozioni non hanno un perché. Si spiegano solo col fatto di essere tali. L’eccesso di razionalizzazione toglie la bellezza a ciò che è irrazionale. Farsi domande sul presente, programmare il futuro non fa stare al passo con la vita, perché la vita accade, indipendentemente da noi. Meglio essere in sinc con la vita che vive comunque, al di là di ogni senso.

NON CI ASPETTIAMO PIÙ: è la resa dell’attesa. L’attesa disattesa rompe il meccanismo d’amore e si traduce in allontanamento. Un rapporto di coppia funziona se le attese di ciascuno vengono rispettate. Diversamente, due mondi condivisi si dividono. Arriva l’analisi delle colpe. Arrivano anche le mancanze rinfacciate. C’è voluto tempo per costruire un grande amore e così poco per lasciarlo andare. Il dolore è inevitabile. Poetica è l’immagine usata per descrivere l’elaborazione del dolore: “impacchettarlo e soffiarci sopra, per sentire meno male“.

ZAZÁ: chi si aspetta una canzone divertente, per via del ricorso a personaggi di un cartone animato, non troverà soddisfazione in questo tipo di attesa. L’ispettore Zenigata soffre per la scomparsa del suo più grande nemico, Lupin. L’intro della canzone, affidata alla voce di Aida Cooper, è di un’intensità fortissima e commovente. “La perdita di un obiettivo, di una ragione per alzarsi la mattina e lottare per qualcosa, fosse anche il nostro miglior nemico, è l’assenza più grande che possiamo provare…”.

È da parecchio tempo che Samuele P. mi ha parlato di questo cantautore e mi ha dato il suo album. Ascoltarlo è stata una forte e continua emozione. È la magia dell’uso sapiente della parola e di una musica che amplifica il sentimento. In questo album vengono descritte situazioni di vita condivisibili. L’empatia è inevitabile. Un album che tiene desta l’attenzione.

Veniamo a noi dott. Agliardi: 30 e lode! Se durante i miei anni universitari avessi avuto un professore come te, mi sarei imposta l’obbligo di frequenza. Ammiro molto chi usa con rispetto le parole e posso solo sperare che le mie parole, dopo essersi prese tutto il tempo necessario per essere tradotte in scrittura, abbiano rispettato la dolcezza e soddisfatto l’attesa di chi le leggerà qui o le ascolterà alla radio.

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